Amelia: esperienza, talento e un grande sound raccontati dall’artista

Amelia: esperienza, talento e un grande sound raccontati dall’artista

Con grande piacere diamo il benvenuto a Lorenzo Di Pasquale, aka AMELIA, artista poliedrico che sta spopolando in radio e in streaming. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro VENTI, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a AMELIA, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, AMELIA si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Rumore di Zona, The Orchard, ALTI Records, Marta Venturini, LaPop Music, le esperienze, come Mirkoeilcane, Lorenzo Kruger, Marco Morandi, Filippo Graziani, Giorgio Ciccarelli, Sergio Caputo e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a AMELIA!

Com’è nata la tua passione per la musica?

È nata sicuramente dalla mia famiglia, in particolare da mio padre e mio fratello che hanno sempre cantato e suonato la chitarra davanti a me fin da quando ero piccolo. Poi aggiungerei che a scuola a 16 anni ho conosciuto il mondo della musica rock col mio vicino di banco che successivamente divenne mio chitarrista. Da lì ho fondato la mia prima band ed è stato un susseguirsi di situazioni e progetti che mi hanno portato dove sono oggi.


Cosa significa e com’è nato il nome AMELIA, il suo personaggio e il suo sound?

AMELIA è semplicemente il nome di mia madre, artista anche lei, alla quale ho voluto fare un tributo. Il personaggio AMELIA non so bene cosa sia, forse il mio lato più estroso, più colorato, che prende forma tramite testi e parole. Il sound è un qualcosa di funzionale a tutto questo, un mix di colori e sensazioni in continua evoluzione.

Come è stato concepito il lavoro VENTI?

Come ogni mio pezzo, prima di tutto c’è la canzone. Quando la canzone gira allora si può procedere con tutto il resto. È un po’ un dono divino, che quando arriva mi rende sempre felice.

Esiste anche un videoclip?

Si, uscirà a brevissimo! 

C’è in cantiere un album che lo conterrà?

Mi piacerebbe che a valle di tutto ci fosse una visione più ampia, vediamo cosa riusciremo a fare. L’idea c’é.

Com’è stato il tuo percorso dall’esordio a oggi?

Sicuramente tortuoso, difficile. Come penso lo sia quello di ogni artista emergente. Credo anche però di essere maturato parecchio e questo può essere considerato un bel motivo per continuare.


Quali sono le tue influenze artistiche?

Le mie radici affondano nel rock anni ‘70 e ‘80. Credo di essere passato per tanti generi, quasi sempre inglesi, per poi arrivare ai grandi classici del cantautorato italiano. Su tutti Vasco, Battisti, Dalla (e Cremonini).


Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Purtroppo, lo dico a malincuore, ho poca attitudine al featuring. Deve essere proprio qualcuno con cui ho qualcosa da spartire anche nella vita di tutti i giorni. Altrimenti la vedo difficile, ma mai dire mai.


E le collaborazioni con Rumore di Zona, The Orchard, Marta Venturini e safe&SOUND nel lavoro in promozione?

È un team con cui mi sono trovato da un po’ di mesi a collaborare. Sono tutti altamente qualificati, è gente che crede in quello che fa, per fortuna. Credo che questo sia fondamentale per sgomitare nel convulso mondo degli emergenti.


Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

Questo non lo so. Voglio veicolare solo sensazioni, qualche messaggio di speranza a volte. A volte divertire e basta. Non ho un canovaccio ben preciso.


Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi, come Mirkoeilcane, Lorenzo Kruger, Marco Morandi, Filippo Graziani, Giorgio Ciccarelli, Sergio Caputo?

Sì, ci sono stati un paio di anni dove ho suonato parecchio dal vivo. Sono tutte belle esperienze che fanno le ossa, ma che non bastano mai!


Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Penso che cambia alla velocità della luce. Ciò che ieri era “indie” è già passato. La trap si mischia al pop, a volte si sente qualche nota di punk. I generi si mischiano, si escludono. È tutto velocissimo, convulso, ma anche bello e variopinto. Cambierei solo l’attitudine all’avere bisogno di cose catchy per tornare a volte anche alle cose che hanno bisogno di tempo. Ma forse non è più possibile oggi, non è più nello spirito dei nostri giorni.


Oltre al singolo in promozione quale altro tuo brano ci consigli di ascoltare?

Sicuramente Siamo Tornati Umani. Se me lo permettete, anche Moleskine e Mare Rosso.


Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Non voglio fare lamentele per il settore musicale. Non vivo di questo, quindi penso di non averne il diritto. Credo solo che mi piacerebbe tornare a suonare prima possibile, ho la voglia e il bisogno di sentire un po’ di adrenalina da palcoscenico.


Quali sono i tuoi programmi futuri?

Pubblicare tutte le canzoni che ho in mente di pubblicare e magari farci un disco alla fine.


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