Battista, il cuore, la voce e un grande talento

Battista, il cuore, la voce e un grande talento

Diamo oggi il benvenuto a Battista, artista poliedrico che sta spopolando in radio e in streaming. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Lasciamoci andare, pubblichiamo con interesse l’intervista a Battista, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Battista si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, come Scuole di Musica italiane, la Music Academy 2000,Festival di Castrocaro,The Bedford Theatre e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Battista!

Com’è nata la passione per la musica?

La passione per la musica è nata all’età di 10 anni.

Nonostante ci fosse una grande passione per essa da parte di mia madre, mio nonno e la moglie, non mi hanno spinto loro a fare musica, ma hanno aspettato che ne sentissi il bisogno, qual ora ci fosse.

Da piccolo mi chiudevo nella mia camera, e per distrarmi da varie situazioni, iniziavo a fare il playback delle canzoni che mi piacevano di più, facendo finta di essere ad un mio concerto, ed è così che ho capito che volevo realmente essere ad un mio concerto e piano piano è diventata pura necessita.

Cosa significa e com’è nato il nome BATTISTA e il suo personaggio, il suo sound?

Il nome Battista è semplicemente il mio secondo nome, l’ho trovo originale e non essendoci nessun Battista nel panorama della musica Italina non ho sentito il bisogno di cercare un nome d’arte.

Il mio personaggio è essere me stesso, senza filtri, poi posso piacere o no. Mi piace la verità.

Per quanto riguarda il mio sound, ho dovuto lavorarci per anni, Mi piace essere attuale, Pop più che mai.

Come è stato concepito il lavoro LASCIAMOCI ANDARE?

Lasciamoci Andare nasce a fine del primo lockdown.

Nasce per una serie di motivi, che sono il bisogno e la voglia di libertà sia fisica che personale. Ho cercato di scrivere un inno alla positività, nonostante tutto, cantando vari messaggi.

Ad esempio l’essere stanco di fingersi qualcun altro pur di piacere agli altri, la voglia di amare e lasciarsi amare senza paure e pregiudizi, semplicemente lasciandoci andare.

E com’è nato il suo videoclip?

Il videoclip, che verrà presentato in anteprima nazionale nei prossimi giorni, nasce insieme alla videomaker e regista Francesca Gallina.

Abbiamo cercato di ricreare dinamiche che incarnano appieno il desiderio di libertà attraverso un’atmosfera che trasuda leggerezza.

Uno sguardo nostalgico verso un clima spensierato che, specie in tempo pandemia, sembra ora così lontano ed irraggiungibile, quello di un intero settore fermo ormai da un anno, il mondo notturno delle discoteche.

Il videoclip mostra vari protagonisti che mantengono attorno a sé un velo di indecifrabilità in cui lo spettatore può facilmente immedesimarsi, in un locale pieno di vite che si intrecciano per una notte, quando tutto diventa possibile almeno fino all’alba.

Qua l’unico mezzo di comunicazione diventano gli occhi che ridono, seducono, lasciano intendere, cercano e sono cercati e tra un drink e l’atro, il ricordo di ciò che è stato ci confonde con la voglia di riprovarci.


E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

L’album è in cantiere, probabilmente ne sentirete parlare per l’anno prossimo.

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

Beh… diciamo che non è stato tutto rose e fiori. Tanti sono stati e lo sono ancora i sacrifici.

Tanto studio, tanta determinazione e voglia di farcela.

Oggi ammetto di avere qualche soddisfazione in più nel cassetto, ma c’è ancora tanto da fare.

Quali sono le influenze artistiche?

Sicuramente il cantautorato Italiano, dagli anni ‘70 ad oggi.

Non ho un unico riferimento ma mi piace “prendere” un po’ di tutto da tutti.

Quali sono le collaborazioni musicali?

Ho lavorato con molti musicisti emergenti di talento, ma le ultime collaborazioni sono con i producer milanesi Ric de Large e Dessa One e il chitarrista Bolognese Pietro Spisni.

E la collaborazione/i con Pietro Spisni nel lavoro in promozione?

Pietro ormai è il mio braccio destro, è un musicista con un talento smisurato a mio parere. Lavoriamo insieme da ormai quasi 3 anni e spero di poterci lavorare ancora per un bel po’, perché è difficile trovare persone così professionali e con una sintonia veramente importante.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

Sicuramente messaggi positivi come la speranza, la voglia di vivere e il mai arrendersi, l’accettare e credere in se stessi.

Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi come Scuole di Musica italiane, la Music Academy 2000,Festival di Castrocaro,The Bedford Theatre?

La Music Academy 2000 di Bologna mi ha fatto crescere tantissimo, mi ha dato la possibilità di trovare e capire quale fosse la strada per me, musicalmente parlando.

L’essere arrivato tra i 50 candidati in tutta Italia per il Festival di Castrocaro 2019 è stata una bella soddisfazione, nulla di più.

Per quanto riguarda l’esperienza del concerto fatto al The Bedford Theatre di Londra posso dire che è stata l’ennesima conferma di quanto io ho bisogno e voglia di fare questo nella vita. Ho avuto commenti positivi da produttori mondiali da non sottovalutare.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Non voglio essere presuntuoso o arrogante, ma penso che ci siano troppi cantanti e pochi artisti.

La maggior parte sono “prodotti” prima di essere dei cantanti, con poca preparazione. Più che cambiare cercherei di migliorare lo scouting, magari una ricerca più meritocratica sarebbe positiva per la qualità finale del prodotto e della musica stessa.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

“Solo un Filtro” , spacca!


Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Da artista male, perché il privarci di fare musica dal vivo significa soffocare un bisogno. Da persona cerco di viverla il più sereno possibile e pensare che prima o poi ne usciremo vincitori e più carichi di prima!

Quali sono i programmi futuri?

Al momento spero di far arrivare il mio ultimo lavoro a più persone possibili.

Spero di farvi sentire nuova musica non troppo tardi e magari rivederci sopra, sotto ad un palco il prima possibile.

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