Nora l’instancabile cantautrice toscana si racconta

Nora è una cantautrice toscana che vive attualmente a Milano. Ha una laurea magistrale in Scienze dello spettacolo, un diploma triennale in canto e un diploma biennale in musical. Un’artista che ha saputo coniugare il percorso formativo di alto livello con quello delle esperienze sul campo raccogliendo consensi crescenti nel tempo.

Nora è sempre di più: eclettica e non conformista, cantante e autrice che ha avuto pregiate collaborazioni non solo in ambito musicale ma anche cinematografico. Senza svelare oltre gli interessantissimi dettagli del profilo artistico, ringraziamo Nora per la sua grande disponibilità e facciamoci raccontare da lei tutti i retroscena.

Com’è nata la passione per la musica?

 

Mi è sempre piaciuto cantare ma ho iniziato a studiare quando ero già grande e andavo al liceo.

Ho spesso preso parte a spettacoli teatrali e live e poi mi sono decisa a seguire un biennio di specializzazione in musical mentre frequentavo l’Università a Firenze e un triennio in canto, quando mi sono trasferita a Milano.

 

Cosa significa e com’è nato il nome “Nora” e il suo personaggio?

 

Il mio nome è Eleonora.

In questi anni ho scritto canzoni molto diverse come genere e come testi: alcune molto divertenti altre molto riflessive e introverse e per anni mi sono chiesta sono Ele-o-Nora?

Adesso ho trovato la mia vera identità artistica.

Nora perché i miei brani sono un genere pop elettronico, più vicino ad una dimensione intimista e dark che ad una solare ed estroversa, sono tutti brani molto diretti ma il suono più cupo del nome si avvicina di più alla dimensione sonora e creativa.

 

 

Come è stato concepito il singolo “Bloody Mary”?

 

È nato pensando alla forza delle donne.

Non volevo scrivere di un rapporto convenzionale né autobiografico, né dare troppa importanza alla figura maschile.

Allora ho pensato a questo amore nascosto e desiderato ma condizionato dalla società e dalle persone che gravitano intorno a Mary, influenzandola negativamente.

 

E com’è nato il suo videoclip?

 

Mi sono rivolta a Marcello F. Valerio della Nam3 film, che ha realizzato un video bellissimo.

Riporto qui le sue parole: “quando ho sentito il brano per la prima volta mi è piaciuto subito e l’ho trovato molto potente. Ho visualizzato subito una storia semplice, dove le protagoniste non possono nascondere la loro attrazione l’una per l’altra, ma che purtroppo, vuoi per la famiglia, per la non accettazione, il bullismo, una delle due si trova costretta a fingere ciò che non è. La ricerca delle interpreti è stata breve ma guidata dall’idea precisa che dovessero rispecchiare la normalità come quella di un’incontro casuale. Nora nel video appare come una narratrice che ci accompagna nella tematica in modo semplice con un grido che sembra provenire dall’io profondo”.

 

 

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

 

È il mio primo singolo ed è in arrivo un secondo brano, certo sarebbe bello realizzare un album.

 

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

 

Veramente in salita e spesso doloroso.

È un ambiente difficile, c’è tanta presunzione e tanta confusione, ma ci sono anche le persone oneste e professionali e finalmente le ho trovate.

Ho scritto diversi brani, cambiato generi musicali e vari produttori perciò solo adesso posso dire di aver trovato la mia identità artistica, dopo anni di ricerca. Sicuramente sarà anche un fatto legato ad una mia maturità personale ma la fortuna di trovarsi “al momento giusto con le persone giuste” fa la differenza.

 

 

Quali sono le influenze artistiche?

 

Non ho delle vere e proprie influenze, ascolto un po’ di tutto, sopratutto le novità italiane.

Cerco di comprendere prima di giudicare e classificare, provo ad ascoltare anche la trap.

Prediligo Levante, Gazzelle, Coez, Tommaso Paradiso ma adoro anche Brunori e Fabi.

Per la musica straniera, prima su tutte, Sia.

 

Quali sono le collaborazioni musicali?

Ho scritto e cantato alcuni brani della colonna sonora del film “Un fantastico via vai” di Leonardo Pieraccioni, nel 2013, edizioni Warner Chappell Italia.

 

E la collaborazione con l’etichetta “UIEM” nel lavoro in promozione?

 

Sono davvero felice di aver finalmente trovato un produttore del calibro di Umberto Iervolino: è un professionista.

Arrangia in modo strepitoso, dà vita ai pezzi ed è molto sincero quando gli propongo delle canzoni.

 

 

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

 

Cerco di scrivere di argomenti non scontati, che siano spunto di riflessione o motivo di forti emozioni. È un progetto ambizioso ma è giusto scrivere solo se si ha qualcosa di vero da dire.

 

Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?

 

Ormai un ricordo lontano, purtroppo.

Ma torneremo più forti di prima!

Credo che molto lavoro si impari proprio stando sul palco.

Per i concorsi… sono arrivata tra i 60 finalisti di Sanremo Giovani nel 2015 esibendomi davanti alla commissione del Festival e tra i 70 finalisti di Area Sanremo Tim nel 2018.

Qualche mese fa, con la cover “La verità” by Brunori Sas, ho vinto la prima puntata di “Siepe Talent”, contest organizzato su Instagram da Siepe Team in collaborazione con AlgoMirko dello Zoo di 105.

 

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? 

È un bel mix: tra indie che spopolano, trap e meteore da talent.

Però è bello che ci sia così tanta musica da ascoltare in giro e così tante belle personalità.

 

 

 

E cosa cambieresti/miglioreresti?

 

Vorrei che ci fossero più artiste.

Trovo che ci sia spesso un disequilibrio nella scena musicale italiana tra donne e uomini.

 

 

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

 

“Per nome”: è il mio secondo singolo e parla proprio delle difficoltà di una coppia durante il lockdown: il dialogo quasi assente, la confusione dettata dall’isolamento, la perdita delle proprie certezze individuali che si riversano inevitabilmente nel rapporto con l’altro.

“Chiamami per nome, solo se smetti di fingere, che vada tutto bene quando…” rappresenta un grido di rabbia, una richiesta di comprensione e un desiderio di sincerità che sta alla base di un rapporto, ma anche la volontà di ripartire e di credere in una rinascita insieme.

È un brano che ho presentato alle selezioni di Sanremo Giovani 2020 e dal 15 Gennaio é disponibile sulle piattaforme digitali.

 

Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

 

Da artista, sto scrivendo tanto e cerco sempre di migliorare.

Come persona è stato difficile sentirsi così spaesata nelle relazioni professionali e affettive: tanti lavori legati agli eventi sono saltati, i contatti umani si sono ridotti…

Speriamo di tornare al più presto alla normalità.

 

Quali sono i programmi futuri?

 

Spero di avere la possibilità, in estate, di partecipare a qualche contest e fare qualche live.

 

Nora l’instancabile cantautrice toscana si racconta

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